Era un giorno d’estate, il sole scaldava le tanto amate montagne dell’Altopiano e la passeggiata fra i boschi ci stava donando freschezza e ristoro. Il nostro cagnolino correva felice fra i cespugli e gli alberi. Sorridendo, assaporavamo l’aria buona delle piante dopo una lunga settimana di lavoro ed impegni.
Non era la solita passeggiata: l’aria era diversa e percepivamo qualcosa che non riuscivamo a decifrare.
A volte ci sembrava di sentire delle presenze accompagnate da fugaci ombre che velocemente percorrevano il bosco. In certi momenti ci sembrava di intravedere delle figure fra i grandi alberi; erano ombre molto alte e snelle, di colore grigio e blu con degli sprazzi di luce gialla.
Era una bella sensazione che in alcune occasioni avevamo già vissuto, ma mai così intensa come quel giorno. Sentivamo che ci fosse qualcosa di non fisico che voleva interagire con noi, però nessuno riusciva a farlo. Sapevamo che era solo questione di tempo, che prima o poi saremmo riusciti ad entrare in contatto con loro, ma come e quando nessuno ce lo poteva dire.
I giorni seguenti trascorsero come al solito e, concentrati sugli impegni quotidiani, continuammo a svolgere le nostre attività.
Dopo alcune settimane, mentre tornavo a casa in automobile, sentii una presenza che mi disse che era arrivato il momento di interagire con queste coscienze non fisiche che da un po’ di tempo si erano allontanate da noi.
Guida all’anoressia – Tra realtà e paradosso
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