Shady Saleh l’aveva deciso durante la notte: sarebbe andata a rivedere la casa in cui era nata e nella quale aveva trascorso i suoi primi vent’anni. Una vita non di rose e fiori, ma forse migliore di quella di tante altre ragazze della sua età, non foss’altro perché lei a quella vita si era opposta. La casa era a Burqa, uno dei cinquantasei villaggi del governatorato palestinese di Nablus, occupato dei militari israeliani nel corso della guerra dei Sei Giorni. A quel tempo Burqa aveva poco più di duemila abitanti ed era un villaggio che viveva tranquillo di fichi, olive e anche saber, i fichi d’India, ma questi rendevano di meno perché si trovavano dappertutto e non costavano nulla, se non un po’ di spine delle mani.
La madre le aveva raccontato più volte che tutto era successo all’improvviso. Era l’ora della salāt alzuhr, la preghiera di mezzogiorno, quando si avvertirono gli scoppi delle prime bombe di mortaio lanciate contro chissà quale obiettivo. Il caos era stato immediato, le urla sempre più alte, la gente fuggiva in ogni direzione, come formiche impazzite cacciate via dai loro formicai: ognuno andava verso un posto dal quale un altro era appena scappato. In quel jahannam, inferno, le finestre venivano chiuse come fosse notte, incuranti del fatto che contro un colpo di mortaio nulla avrebbero potuto. Alcune persone avevano bambini in braccio, altre fagotti sulla testa, un uomo serrava al petto una capretta. Poi erano arrivati i militari israeliani e, armi in pugno, avevano imposto di lasciare la casa.
Il collegio dei segreti
€15.00È esistita una resistenza tedesca contro il nazismo? Se sì, chi furono coloro che trovarono il coraggio di opporsi, spesso mettendo a rischio la vita propria e quella dei familiari? Semplicemente eroi, troppo presto dimenticati per ragioni politiche collegate alla storia tedesca ed europea del secondo dopoguerra. È a costoro che questo romanzo vuole dare un nome, un volto, un ruolo, seppur di fantasia, restituendo valore al lato nascosto della triste medaglia che fu il Terzo Reich.
Nel 1936, dopo i giochi olimpici di Berlino, la piccola Edda e suo padre, un diplomatico italiano inviato in Germania in virtù dei legami di amicizia con Galeazzo Ciano, giungono nella capitale tedesca; la decisione del genitore di iscrivere la figlia in un collegio privato d’elite, dove vengono accolte ed istruite ragazze appartenenti alle famiglie della “Berlino bene” di quegli anni, sarà fatale…