16.00

Nel mare delle ombre

La vita scorre regolare sul pianeta Terra.
A quattrocentomila chilometri da lì, nel buio profondo dello spazio intersiderale, gli interessi economici colonizzano corpi celesti e vite umane.
Il passato tormentato di Monique la aiuterà a svelare intrighi e sotterfugi di una delle più pericolose organizzazioni segrete internazionali sbarcata su Pitagora: l’Aquila Bianca.

Autore: Pagine: 160 Categoria:
Condividi

Pitagora

Luna, Mar delle Ombre.

Colonia mineraria di proprietà della British Space Company con sede a Londra.
12.550 abitanti.
Risorse: estrazione del titanio, dell’indio, dell’elio-3 e del palladio. Produzione di generi alimentari e posto di rifornimento per i convogli diretti verso lo spazio esterno.

Giorno 1

Abanderados, lagartos, sombras

La sala d’aspetto dei dirigenti. Una stanza appositamente costruita per contenere molte più persone di quante la prima classe di un’astronave passeggeri ne ospitasse in un viaggio. Luce intensa, ma non fastidiosa, pareti di metallo argentate. Da un lato un ologramma riproduceva a grandezza naturale i movimenti delicati di un sassofonista di colore il cui assolo diffondeva nell’aria note malinconiche. Dalla parte opposta altre immagini in tre dimensioni: il discobolo di Mirone, San Pietro in cattedra e l’attuale primo ministro inglese. In altre parole, i tre comuni elementi con cui si sperava di tenere uniti gli europei: le origini, la religione e il potere. Al centro, un acquario con veri pesci di mare.
Due minas tirati a lucido accoglievano gli ospiti con saluti di circostanza e la disponibilità immediata ad accontentare esigenze, una giovane hostess in carne e ossa dispensava sorrisi eleganti e suscitava pensieri lascivi. Divanetti in morbida pelle nera sparpagliati dappertutto, piante di plastica dal verde sgargiante e una lunga vetrata all’estremità per separare la zona da un corridoio di cui non si intuivano l’origine e la fine. Dappertutto riquadri neri con l’ora attuale di Londra, di Wellington, Sydney, Tokyo, Tel Aviv, Tripoli, Nuuk e Kingston. Era stato deciso di mantenere sulla colonia lo stesso fuso della madre patria per soddisfare le necessità di chi stava appresso al mercato azionario.
Giornata pesante: il grande buio era appena terminato e i collegamenti con la Terra erano ripartiti in gran spolvero.