È una bella mattina di primavera e nel prato gli animaletti si stanno svegliando.
In mezzo all’erba, tra gli alti steli dei fiori, sta camminando una formica gigante di nome Giga.
Proprio dietro a un ciuffo d’erba, Giga vede un buco nel terreno grande come un nocciolo di ciliegia.
Curiosa come solo una formica sa essere, mette il suo musetto vicino a quell’apertura e vede… nulla, perché dentro c’è un buio così nero che il suo sguardo le rimbalza addosso facendole un gran male.
Col nasino rosso e gonfio per la botta che ha ricevuto, Giga pensa e pensa e pensa ed è così stanca di pensare che si deve appoggiare.
Ma accidenti, che riflesso viene da quel sasso! Riflesso? Come riflesso? Riflesso come luce? pensa Giga. Già, se sposto questo sasso lucido vicino all’imboccatura, potrò vedere cosa c’è dentro.
Così sposta il lucido sasso che, una volta vicino, col suo riflesso, illumina una grandissima serie di gallerie dalle quali sbucano tantissimi occhietti.