Il mondo dell’editoria è immenso, vasto più di quanto si possa immaginare… A volte sospetto che non abbia limiti. Perché, in fondo, la cultura ha mille espressioni, di cui i libri sono solo una piccola parte. Ma quanto importante è il ruolo di chi scrive, oggi? Io credo che l’importanza di ogni autore sia grande, tanto quanto quella degli scrittori che oggi i nostri ragazzi studiano sui banchi di scuola. Missione costante in ogni epoca: diffondere la cultura. Oggi viviamo in un mondo che ha ancora molto da imparare in fatto di civiltà, ma se c’è una cosa che abbiamo conquistato e che dobbiamo tenerci stretta è la libertà di parola. Quella libertà che di conseguenza impone anche il divieto di censura, consentendo così di esprimere il proprio pensiero, qualunque esso sia. Fortissimo di strumento di divulgazione della cultura sono i concorsi letterari, che permettono un’ampia messa in circolo di manoscritti di svariati generi, alimentando così la fame di novità della categoria dei lettori. Attenzione, però: non tutti i concorsi sono seri ed affidabili. Sul territorio nazionale ne vengono indetti innumerevoli di continuo, ma a quali partecipare e, soprattutto, perché? Ne vale la pena?
Il bando
Se c’è una cosa da leggere attentamente è proprio il bando, dove sono indicati modalità di partecipazione e genere a cui è dedicato il concorso, tempistiche, organizzatori e premi. Da eliminare a priori ci sono i concorsi senza giuria, più che altro perché evidentemente privi di importanza; sono da valutare poi i concorsi per i quali è prevista la pubblicazione come premio, andando ad esaminare la casa editrice coinvolta, onde evitare di incorrere in spiacevoli esperienze.
La tassa di iscrizione
Bisogna pagare per partecipare ad un concorso letterario? Questa è la stessa domanda che si pone ad un autore per quanto riguarda la pubblicazione del suo libro: è giusto chiedergli di pagarsi la pubblicazione? È una scelta puramente personale, anche se crediamo che ci debba essere un concorso di contributi, dove l’autore apporta la propria opera dell’ingegno e l’editore si occupa del lato economico e pratico. Il medesimo ragionamento vale per i concorsi, che sicuramente richiedono un cospicuo investimento per far fronte all’organizzazione e ai compensi dello staff, ma che vanno organizzati solo se interviene uno sponsor o se l’ente che li indice (casa editrice, associazione…) dispone dei fondi necessari. Quindi no, non è “normale” pagare per partecipare ad un concorso perché se anche chi vince si guadagna la pubblicazione, chi perde ci rimette senza alcun tornaconto, nemmeno in termini di pubblicità.
L’invio del manoscritto
Qual è il rischio che corre un autore partecipando ad un concorso privo delle necessarie regolamentazioni? Quello che si definisce furto dell’opera dell’ingegno, che è contenuto all’interno della normativa sul diritto d’autore. Ciò naturalmente è più facile che si verifichi qualora il bando preveda l’invio del manoscritto in formato digitale. È sempre preferibile far pervenire il proprio libro all’ente organizzatore in formato cartaceo, anche se qui si pone il dilemma su chi si debba sobbarcare l’impegno: l’autore o l’editore? Nel caso in cui si tratti di una casa editrice a pagamento, è indifferente che se ne occupi l’uno o l’altro. Se parliamo invece di una casa editrice non a pagamento, sembra corretto che la partecipazione ai concorsi venga effettuata dall’autore, dal momento che le spese per la pubblicazione sono già state interamente sostenute dall’editore e la promozione del libro giova anche all’autore, che percepisce poi i diritti sulle vendite. Taluni, per scongiurare i rischi dell’invio in formato digitale, sono soliti apporre al testo una scritta in sovrimpressione con il nome della casa editrice, anche se bisogna considerare il rischio che ciò disturbi la lettura, inficiando così il giudizio finale.
Tuttavia, se si sceglie con cura il concorso al quale si intende partecipare, non c’è motivo di dubitare e di certo può rivelarsi un’esperienza formativa della quale approfittare per mettersi in gioco e ricevere critiche costruttive!